Nuova nota informativa sul tuning

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IvanSasi
view post Posted on 26/9/2010, 23:18     +1   -1




Dal 24 settembre 2010 anche in Italia verrà favorita la possibilità di sostituire e migliorare l’impianto frenante della propria auto e moto e di circolare legalmente sulle strade pubbliche, dopo avere installato un sistema frenante con caratteristiche diverse da quelle del primo equipaggiamento (tuning).

Il legislatore ha deciso di aprire questo mercato che finora era sostanzialmente bloccato da una normativa che prevedeva un processo di omologazione lungo e incerto. Infatti, secondo il codice della strada, solo i costruttori di veicoli potevano concedere all’utente che ne faceva richiesta un “nulla osta” per modificare il sistema frenante della sua vettura o motocicletta.

Se un automobilista o motociclista circolava sulle strade pubbliche senza nulla osta e successiva verifica presso la Motorizzazione incorreva nel sequestro della carta di circolazione, in una pesante sanzione pecuniaria, nella necessità di reinstallare il sistema conforme e rifare il collaudo alla Motorizzazione Civile per riottenere la carta di circolazione.

Dal 24 Settembre, invece, tutte le imprese che operano nel settore automotive potranno vendere sistemi frenanti per una data vettura e motociclo con caratteristiche diverse da quelle del primo equipaggiamento, previo ottenimento di una omologazione pubblica.

L’utente finale, a sua volta, potrà acquistare questi prodotti omologati presso qualunque punto vendita specializzato e farli installare sul proprio veicolo, dopo aver effettuato una semplice procedura, e viaggiare in tutta sicurezza sulle strade pubbliche.

La novità è prevista nel nuovo art.75 del Codice della Strada (modificato con legge 27 febbraio 2009, nr 14) ed è stata resa operativa con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, il 10 settembre, del relativo decreto attuativo che contiene sia le indicazioni per le imprese costruttrici (sull’iter da seguire per ottenere l’omologazione dei sistemi frenanti, o di parte di essi, che si vuole mettere sul mercato), sia le indicazioni per gli utenti finali che acquistano questi nuovi componenti omologati.

In questo modo, il legislatore ha inteso liberalizzare questo comparto, da un lato favorendo la libera concorrenza tra aziende di componenti automotive, dall’altro permettendo all’utente finale, automobilista e motociclista, di migliorare il proprio sistema frenante; tutto questo con una procedura che mantiene la sicurezza delle auto e delle moto che montano impianti diversi da quelli originali.

Il Decreto attuativo e la procedura

Il decreto attuativo prevede la possibilità di modificare i “sistemi frenanti” per le categorie M1 (autoveicoli fino a 3,5 ton) e L3 (moto a due ruote superiori ai 50 cc).

Per “sistema frenante” s’intende l’insieme costituito dai dischi freno ed
eventualmente “da uno o più dei seguenti accessori: pinze freno, pastiglie, adattator pinze, tubazioni di collegamento, sensori e pompe per i motocicli”. Per “Modifica”, prescrive ancora il decreto, si intende l’installazione di un impianto frenante con “caratteristiche diverse rispetto all’impianto di primo equipaggiamento”, per quanto riguarda “i materiali utilizzati, le forme, la grandezza” uniti con elementi “combinati in modo diverso rispetto ai corrispondenti elementi dell’impianto originale”.

L’iter procedurale per ottenere l’omologazione di un componente prevede che l’azienda costruttrice ne faccia richiesta al Servizio Tecnico del Dipartimento per i Trasporti, che ne verifica la documentazione, i dati tecnici, i componenti, i veicoli strumentati. Vengono poi eseguite prove funzionali e di durata, e solo alla fine la Direzione generale della Motorizzazione Civile rilascia il certificato di omologazione.
A sua volta, l’utente che voglia installare questi prodotti omologati, deve acquistarli,recarsi da un installatore qualificato che monti i componenti secondo le istruzioni obbligatorie del costruttore e rilasci un certificato di installazione. A questo punto l’utente può andare all’Ufficio della motorizzazione civile per effettuare il collaudo e ottenere l’aggiornamento della carta di circolazione.

Ovviamente l’utente finale non può scegliere a piacimento i componenti da
installare, ma troverà dai rivenditori diversi “pacchetti” di componenti, già confezionati dal costruttore, tra i quali scegliere. Questo perché il pacchetto proposto è stato testato e verificato dal costruttore del sistema, cosa che non sarebbe possibile se lo stesso sistema venisse “assemblato” in proprio dall’utente finale.

Iglis Meloni
Presidente Tuning Club Italiano

[Fonte: Tuning Club Italiano.]
 
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